Un filtro verde assenzio...

     Chi lo può dire quanto dura il lutto per una storia finita? Chi lo può dire quanto serve per disintossicarsi da dieci lunghi anni che hanno compreso in sé l'adolescenza di due persone? Abitudini, parole, ricordi, gesti che si ripetono e che perdono i contorni della logica, per acquisire quelli della routine.

 

"Ora ti guardo in diagonale

e seguo il corso degli eventi,

cambia tutto e resta uguale:

io che ti parlo, tu che non senti"

 

     Sembra la scena di un film...lei che sbraita, lui che la osserva inclinando leggermente il capo, come farebbe un cagnolino se tu continuassi a parlargli nella tua lingua...che non è la sua.

In amore il tempo è relativo, soggettivo e segue delle anse che poco hanno a che vedere col calendario. Dieci anni su ventotto sono più di un terzo. Sei immerso e forse non ti accorgi che nel tempo lineare del mondo che va, tu stai crescendo mentre chi ti sta accanto ha pian piano iniziato a scambiarti per suo padre. Prima o poi ti ritrovi a volere una famiglia, lei a voler andare al mare, tu dei figli, lei ad essere accompagnata ai concerti, tu a pensare a una vita assieme, magari anche lontano da qui, lei agli auguri per il millecinquecentesimovirgoladueperiodico "mesiversario".

     Non è più lei che ti ritrovi a guardare stancamente in diagonale, ma la tua stessa vita, il tuo stesso accompagnarla a casa e poi tornare alla tua da solo, il tuo stesso scorrere uguale dei giorni di un amore che sta diventando rancore, il tuo iniziare a sperare che qualcosa vada storto per non vederla. C'è quasi un carrello all'indietro che parte dai suoi occhi lucidi quando le hai detto che sarebbe finita e finisce dall'altra parte dell'universo, vedendo scorrere a velocità crescente il suo viso, l'auto dove avete passato gli ultimi 10 minuti a piangere fingendo di non farlo, la sua casa, la sua via, il suo quartiere, la Sicilia, l'Italia, l'Europa, il mondo, il sistema solare, la Via Lattea, ancora all'indietro, sempre più vorticosamente tra stelle remote. la luce. la velocità della luce. buio. Respira. è finita.

     Hai bevuto un paio di birre pesanti all'angolo del locale di un amico che dopo la prima mezza domanda ha capito che deve lasciarti in pace. Sei tornato a casa e ti è tornata la fame, come per magia. Stai respirando e nemmeno te ne sei reso conto. I polmoni si stanno riempiendo di quella vita che ti eri illuso di stare vivendo e che invece ti stava lasciando senza ossigeno ogni ora in più che passavi in una storia che era diventata una farsa. I veleni verranno domani e saranno amarissimi ma adesso vivi, non pensarci. Il primo veleno sono le accuse di tradimento, perché una storia con te non avrebbe mai potuto finire per il semplice fatto che in dieci anni tu eri cresciuto in un modo e lei in un altro. Bisognava per forza averla tradita o avere sperato che un'altra donna potesse portarti via dalla sua prigione. Baby, ho fatto tutto da solo, ti ho tradita con me stesso. Nella vita io non tradisco mai gli altri, mai.

     Ognuno poi costruisce i propri rancori e non vede l'ora di farli vedere ad amici e parenti. Tu invece continui nel tuo silenzio, perché non c'è nulla di più triste che continuare a baciare un cadavere, il vostro cadavere. Ognuno vive come può, come sa:

 

"Ora ti guardo in diagonale

e il mio passato è il tuo presente,

dimmi dove vuoi firmare

perché non rimanga niente".

 

     Tu non hai mai odiato e non avresti motivo di farlo, lei si. Tu sei andato avanti, lei ci sta provando e non ci riesce. Come fai ad odiarla per questo? Non si può e non si deve. Eppure il solo ricordo della fine la rende e forse la renderà per sempre più cattiva che nostalgica, forse solo cattiva e mai nostalgica, così quello che ti resta è un nemico in più che un tempo ti aveva amato e che avevi amato dolcemente, con tutto te stesso, snaturandoti e annullandoti spesso (anche lei per te, ma ricorda: lei è solo una donna ferita invece tu...tu resterai per lei e per le sue amiche un grandissimo stronzo, solo perché dopo dieci anni volevi 5 molecole d'ossigeno sciolte nella dose quotidiana di monossido di carbonio oppure una vita vostra e di nessun altro) solo per renderla felice. Eri felice quando era felice, non lo neghi e non lo negherai mai ma eri molto più triste quando 9 volte su 10 il tuo snaturarti era diventato un atto dovuto e non apprezzato. Non si dovrebbe mai amare chi suda nel tentativo di starti vicino, ma soltanto chi suda al pensiero di doversi allontanare da te.

     Questo è il film e "Ti accompagno a casa per l'ultima volta, ok?" è l'ultima tua battuta.

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